Studio del Centro Comune di Ricerca della Commissione UE sull’impatto delle strategie per la Biodiversità e Farm to Fork sul settore agricolo

Il 9 agosto 2021 Copa Cogeca, l’organizzazione degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’UE, ha reso noto che il Centro Comune di Ricerca (CCR) ha pubblicato la relazione “Modelling environmental and climate ambition in the agricultural sector with the CAPRI model” sull’impatto delle strategie per la Biodiversità e “Dal produttore al consumatore” (cosiddetta Farm to Fork) sul settore agricolo.

Dallo studio del servizio scientifico interno della Commissione UE si evince che è previsto un calo della produzione agricola con punte del 15%, perdite in termini d’esportazione soprattutto per cereali, carni suine, bovine e pollame e un aumento dei prezzi di produzione del 10%, che ricadrà negativamente sul reddito degli agricoltori.

La relazione sostiene che le strategie per la Biodiversità e Farm to Fork, insieme alla nuova PAC, aiuterebbero a ridurre le emissioni di gas serra in Europa ma comporteranno l’incremento delle emissioni nei paesi extraeuropei.

Copa Cogeca evidenzia che con le nuove strategie europee aumenterà la concorrenza sleale “nelle pratiche e nella competitività con i nostri concorrenti internazionali” e che “questa grande disparità sarà insopportabile” per i nostri agricoltori, i nostri allevatori e per tutto il settore agroalimentare.

Considerato quanto precede, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

1. come valuta la relazione del CCR?

2. Intende rivedere le strategie per la Biodiversità e Farm to Fork tenendo conto delle reali esigenze dei produttori europei?

Risposta

La Commissione ritiene che la relazione del Centro comune di ricerca offra un importante contributo al dibattito sulla necessità di un cambiamento del sistema alimentare. I risultati dello studio rafforzano l’esigenza di una reale trasformazione del sistema su scala europea e mondiale, in linea con la strategia «Dal produttore al consumatore». Mettono in evidenza l’impatto di tale trasformazione sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e sulla produzione agricola nell’UE, oltre che sui rincari di prezzo. Una sfida altrettanto importante è la rilocalizzazione delle emissioni di CO2 — un rischio che la strategia «Dal produttore al consumatore» prevede di attenuare grazie a un’ampia gamma di misure.

Lo studio, tuttavia, non è una valutazione d’impatto e non è in grado di prevedere il futuro. Il modello utilizzato non riesce quindi a tenere conto dei cambiamenti sul versante della domanda indotti dal comportamento dei consumatori, mentre la strategia «Dal produttore al consumatore» prevede una serie di misure miranti a fornire informazioni ai consumatori e a contrastare gli sprechi alimentari. Dal lato dell’offerta, anche la tecnologia e l’innovazione svolgeranno un ruolo fondamentale nel migliorare la produttività e garantire un uso più appropriato delle risorse naturali. Infine, lo studio non tiene conto dei danni alla produzione agricola causati da eventi meteorologici estremi connessi ai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità. La Commissione ha pubblicato una scheda informativa sui punti trattati nella relazione del Centro comune di ricerca e in altri studi.

In questa fase, la Commissione non intende rivedere le due strategie. Per tutte le iniziative legislative della strategia «Dal produttore al consumatore» che hanno ricadute importanti sono previste valutazioni d’impatto. La Commissione monitorerà attentamente l’impatto di entrambe le strategie sulla competitività degli agricoltori dell’UE e sulla sicurezza alimentare

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