In occasione del G20 di Firenze, Coldiretti ha reso noto che, nello spazio di una sola generazione, anche a causa della cementificazione, l’Italia ha perso 12,8 milioni di ettari di superficie agricola, pari a una riduzione del 28%.
Si stima inoltre che, negli ultimi dieci anni, con la diminuzione dei terreni coltivabili siano andati persi oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli.
Le perdite maggiori sono state accusate dai cereali e dagli ortaggi, con una mancata produzione pari a 2 534 000 quintali, seguiti dai foraggi per gli animali, frutta, vini e olio.
La strategia dell’UE sulla biodiversità prevede che almeno il 10% dei terreni sia destinato ad “elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità” come siepi e colture floreali.
Lo studio del Parlamento europeo destinato alla commissione per l’agricoltura prevede, entro il 2030, un ulteriore abbandono di circa il 3% dei terreni agricoli.
Invece, come affermato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini, “il mancato rispetto dei principi di sostenibilità ha consentito ad alcuni paesi del G20 come la Cina di mettere a segno tassi di crescita da record”.
Ciò premesso, può la Commissione far sapere se intende riconsiderare l’obiettivo della strategia sulla biodiversità, che prevede la diminuzione del 10 % dei terreni agricoli coltivabili?
Risposta
La strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 mira a garantire che gli ecosistemi degradati da cui dipende l’agricoltura siano più resilienti e più sani affinché possano continuare a fornire cibo a lungo termine, tenendo conto nel contempo dell’impatto dei cambiamenti climatici. Gli obiettivi connessi alla biodiversità volti a ripristinare gli ecosistemi agricoli, i suoli e gli impollinatori contribuiranno a preservare la capacità produttiva agricola dei terreni dell’UE. Le previsioni relative alla diminuzione della superficie agricola utilizzata (SAU) tra il 2020 e il 2030 variano e possono raggiungere il 3 %. È improbabile che tale diminuzione comprometta la sicurezza alimentare. L’UE è il maggiore esportatore di prodotti alimentari a livello mondiale e il suo avanzo commerciale è aumentato negli ultimi anni, superando i 62 miliardi di EUR nel 2020.
La Commissione non intende rivedere la strategia sulla biodiversità recentemente adottata che ha ricevuto il sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio. Insieme alla strategia “Dal produttore al consumatore”, la strategia sulla biodiversità mira ad aprire la strada alla transizione verso sistemi alimentari sostenibili. Ridurre la dipendenza dai pesticidi e dagli antimicrobici, ridurre l’eccesso di fertilizzazione, aumentare l’agricoltura biologica e lo spazio per la natura sui terreni agricoli rafforzeranno la resilienza dell’agricoltura dell’UE. Gli obiettivi quantitativi in esse contenuti esprimono un impegno politico a favore di questa transizione sulla base di percorsi ambiziosi ma realistici.
Conformemente agli orientamenti per legiferare meglio, la Commissione effettuerà valutazioni d’impatto a sostegno delle proposte legislative annunciate nella strategia sulla biodiversità e nella strategia “Dal produttore al consumatore”, comprese quelle che rendono giuridicamente vincolanti gli obiettivi. Tutte le parti interessate saranno coinvolte attivamente sin dall’inizio nella preparazione di tali proposte.