I paradossi della strategia “Farm to Fork”: la Commissione UE non demonizzi le proteine animali e tuteli la filiera agroalimentare italiana ed europea

La strategia europea “Farm to Fork” (F2F) intende ridurre il consumo di proteine animali per un’alimentazione più sostenibile.

Carni Sostenibili e European Livestock Voice, che rappresentano il settore zootecnico italiano ed europeo, hanno realizzato un video(1) che ha svelato i seguenti nove paradossi dell’approccio ideologico della F2F.

Le proteine animali contribuiscono al funzionamento del cervello umano. I terreni destinati all’allevamento non sottraggono suolo all’agricoltura, ma alla cementificazione.

Gli allevamenti assicurano occupazione nelle zone rurali, contrastano la perdita di biodiversità, l’abbandono dei territori e il dissesto idrogeologico.

Il ridimensionamento del settore zootecnico europeo promosso dalla strategia F2F causerà l’aumento delle importazioni di carne dai paesi extraeuropei, che non rispettano gli stessi standard ambientali e di sostenibilità del benessere animale dei produttori dell’UE.

Gli obiettivi di riduzione dell’uso dei fertilizzanti e dell’aumento delle produzioni biologiche sono anch’essi problematici, perché per raggiungerli è necessario concime d’origine animale e quindi servono gli allevamenti.

Infine, gli obiettivi della F2F relativi alla filiera corta, alla tutela delle indicazioni geografiche protette e alla sicurezza alimentare non possono prescindere dalla salvaguardia del “Made in Italy” e delle altre eccellenze agroalimentari europee, moltissime delle quali sono d’origine animale.

Alla luce dei paradossi evidenziati, può la Commissione indicare se intende rivedere la strategia “Farm to Fork” per mirare a un modello d’alimentazione realmente sostenibile senza penalizzare l’intera filiera agroalimentare italiana ed europea?

Risposta

La strategia «Dal produttore al consumatore» («Farm to Fork») non fissa obiettivi specifici in relazione al consumo di proteine animali.

Sebbene le scelte alimentari restino una questione personale, è importante informare i consumatori in modo trasparente per consentire loro di seguire un’alimentazione sana e sostenibile. Ciò è particolarmente importante nell’UE, in quanto i modelli di consumo medi non sono in linea con le raccomandazioni alimentari nazionali. Se così fosse, l’impronta ambientale dei sistemi alimentari sarebbe notevolmente ridotta.

La strategia «Dal produttore al consumatore» individua la necessità di incoraggiare i produttori ad adottare pratiche sostenibili per la produzione vegetale e zootecnica. A tale riguardo, la revisione in corso della politica di promozione agricola dell’UE offrirà l’opportunità di sostenere i metodi di produzione zootecnica più sostenibili ed efficienti sotto il profilo delle emissioni di carbonio.

Come annunciato nella comunicazione della Commissione sulla strategia «Dal produttore al consumatore», la Commissione riesaminerà tale strategia entro la metà del 2023 per valutare se le azioni intraprese siano sufficienti a conseguire i suoi obiettivi o se siano necessarie ulteriori azioni.

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