Il 4 e 5 settembre Parigi ha ospitato un evento denominato Désir d’enfant (“desiderio di maternità”). Si tratta di un vero mercato con imprese, venditori, acquirenti e una forte concorrenza globale per ottenere il massimo profitto possibile dalla pratica della maternità surrogata.
Lì come in altri luoghi le cliniche hanno promosso la fecondazione in vitro, e in particolare la possibilità di scegliere le caratteristiche del futuro bambino, allo scopo di creare un embrione perfetto. Per risparmiare denaro è possibile invece scegliere gli embrioni congelati “pronti all’uso” esistenti, senza la possibilità di creare il proprio bambino come desiderato.
Questa pratica rappresenta un vera e propria pratica commerciale: gli embrioni già esistenti sono poco costosi e se si desidera configurare il proprio bambino bisogna pagare di più.
Questa pratica consiste nella vendita di neonati reali e nello sfruttamento delle donne e della loro capacità riproduttiva.
La maternità surrogata è una pratica aberrante e la pratica di acquistare e vendere bambini è sconcertante da un punto di vista etico e morale.
Alla luce di quanto precede, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
1. Qual è la sua posizione in merito a tale situazione che si sta verificando nei paesi europei?
2. Ha valutato la possibilità di condannare questo tipo di iniziative, dato che non sono in linea con l’idea di progresso, i diritti garantiti o l’emancipazione delle donne?
Risposta
Le pratiche cui fanno riferimento gli onorevoli deputati nell’interrogazione scritta non sono disciplinate dal diritto dell’UE. Tuttavia, la Commissione segue da vicino gli sviluppi riguardanti le pratiche di maternità surrogata a livello internazionale e l’impatto che queste hanno sui diritti dei minori e dei genitori, nonché sui diritti delle donne.
Il trattato sull’Unione europea e il trattato sul funzionamento dell’Unione europea non conferiscono all’UE la competenza di adottare norme per armonizzare le legislazioni nazionali in materia di metodi di riproduzione umana, tra i quali rientra anche la maternità surrogata. A tale riguardo, l’UE può soltanto regolamentare gli aspetti relativi alla qualità e alla sicurezza dei tessuti e delle cellule(1). Spetta agli Stati membri disciplinare tale materia alla luce delle proprie tradizioni sociali e culturali e garantire che i diritti fondamentali siano effettivamente rispettati e tutelati conformemente alla legislazione nazionale e agli obblighi internazionali in materia di diritti umani.
Sostenitore(1)
(1) La presente interrogazione è sostenuta da un deputato diverso dagli autori: Jean-Paul Garraud (ID)