Danni del maltempo in Emilia-Romagna

Nella seconda e terza settimana di novembre un’ondata di piogge straordinarie ha interessato le province emiliano-romagnole di Bologna, Modena e Ferrara.

Le forti precipitazioni hanno causato l’innalzamento dei corsi d’acqua, in particolare dei fiumi Reno e Idice, nonché l’allagamento di aree residenziali, ad esempio nel Comune di Budrio, e di terreni agricoli a Finale Emilia; le fortissime mareggiate hanno invece colpito l’area di Goro, nel ferrarese, causando l’erosione della spiaggia e l’affondamento della draga, fondamentale per il mantenimento della sacca sulla quale si fondano importanti attività economiche basate sulla pesca delle vongole.

La quantificazione dei danni appare di rilievo a causa del numero di imprese agricole, marittime e ricettive coinvolte in un territorio nel quale agricoltura e turismo costituiscono un pilastro insostituibile dell’economia locale.

Preso atto dei numerosi danni e dei disagi causati alla popolazione e alle imprese:

1. Intende la Commissione garantire il pieno sostegno alla regione Emilia-Romagna e agli altri enti locali sottostanti nel recupero delle attività economiche e delle infrastrutture per il tramite del Fondo di solidarietà dell’UE?

2. Come intende agire in futuro la Commissione e quali strumenti eccezionali intende predisporre, stante la frequenza di questi fenomeni, per garantire la messa in sicurezza del territorio emiliano-romagnolo?

Risposta 1

L’assistenza del Fondo di solidarietà dell’UE (FSUE) può essere attivata solo a seguito di una domanda delle autorità nazionali italiane, da presentare entro 12 settimane dalla data in cui si è verificata la catastrofe includendo una valutazione dei danni. Affinché rientrino nella categoria della «catastrofe grave», i danni diretti totali devono elevarsi a oltre 3 515 miliardi di EUR a livello nazionale (pari a 3 milioni di EUR a prezzi del 2011); per la «catastrofe regionale», i danni devono superare l’1,5 % del prodotto interno lordo della regione colpita.

Il 10 gennaio le autorità italiane hanno presentato una domanda in relazione ai danni causati dai fenomeni meteorologici estremi verificatasi nell’autunno del 2019 in 15 diverse regioni, dalle Alpi alla Sicilia, che comprendeva anche le inondazioni a Venezia. Le autorità italiane stimano i danni diretti totali a circa 5,6 miliardi di EUR. La Commissione sta attualmente valutando la domanda e, se risulteranno soddisfatte tutte le condizioni, proporrà al Parlamento e al Consiglio la mobilitazione del Fondo nel più breve tempo possibile. L’Italia non ha comunque chiesto il versamento di un anticipo. Va notato che al Fondo di solidarietà non si applicano le norme che disciplinano i fondi strutturali e di investimento europei stabilite nel regolamento sulle disposizioni comuni.

È possibile discutere con le autorità italiane l’inserimento di misure per la riduzione dei rischi derivanti da calamità naturali, compresa la protezione dei litorali, e di misure per la riduzione del rischio idrologico anche nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2021-2027.

Approfondisci sul sito del Parlamento Europeo

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