Blocco esportazioni di cereali dall’Ucraina: rischio di una crisi alimentare globale. La Commissione agisca immediatamente

Il Programma alimentare globale (WFP), agenzia delle Nazioni Unite con sede a Roma, attraverso le parole del direttore esecutivo David Beasley, esorta la riapertura dei porti di Odessa per evitare una crisi alimentare globale fuori controllo e scongiurare la minaccia incombente della fame per 44 milioni di persone.

Per il 2022 la produzione ucraina di grano potrebbe calare del 35 % rispetto al 2021 e, se non saranno ristabiliti i canali per le esportazioni, gli agricoltori ucraini saranno costretti a buttare il prossimo raccolto per impossibilità di stoccaggio nei magazzini.

L’Ucraina rappresenta il 10 % del commercio mondiale di frumento tenero e il 15 % di quello del mais, e anche l’India ha vietato le esportazioni con effetto immediato.

Inoltre, una crisi alimentare in Africa potrebbe avere effetti destabilizzanti.

Il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Mario Draghi, in occasione della Sua recente visita negli USA, ha chiesto di avviare negoziati credibili per sbloccare il grano bloccato nei porti ucraini.

Alla luce di quanto precede, quali misure intende adottare la Commissione per garantire l’esportazione del grano dal porto di Odessa verso l’Europa e in quei paesi in via di sviluppo fortemente dipendenti dal mercato agricolo ucraino?

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